Domande ~ Risposte
(fede)

Dio ci da’ delle disgrazie, e ci fa vivere in mezzo ai problemi. Questa non é da considerare la crudeltà, soprattutto per gli innocenti e per gli animali?

Risposta:  
Assolutamente no! La proprietà è Sua e il Proprietario dispone della Sua proprietà come vuole.
Come è già stato raccontato nelle Conclusioni della Ventiseiesima Parola un bravo sarto, volendo confezionare un abito preziosissimo, riccamente ornato e ricamato, impiega un uomo povero pagandogli una cifra adeguata. Per sfoggiare la propria arte e capacità, il sarto fa indossare al povero questo vestito, lo misura e lo taglia, allungandolo e accorciandolo e impone ripetutamente all’uomo di sedersi e rialzarsi. Ha forse questo misero uomo il diritto di dire all'artista:
"Perché fai delle modifiche a questo vestito che mi sta a pennello e perché mi disturbi continuamente facendomi alzare e sedere?"
E proprio allo stesso modo il Maestoso Artista, per dimostrare la superiorità della propria arte attraverso la decorazione dei Suoi nomi, prende come modello l’essenza delle creature d’ogni specie e ad ogni cosa, soprattutto alle creature che possono ragionare, fa indossare un vestito che è un corpo ricamato con dei sentimenti, decorato con la penna del destino e del fato, mostrando così il fascino dei Suoi Nomi. In più ad ogni creatura dà come paga una dote, un piacere e uno splendore a lui adatto.
Ha dunque una creatura qualsiasi il diritto di dire al Maestoso Artista che esplicita il significato del detto il Proprietario dispone della sua proprietà come vuole: "Tu mi stai disturbando e rovini la mia comodità"? Assolutamente no! Che Dio ce ne protegga. Sì, le creature non hanno nessun diritto contro Vagib-al-Vugiud (Colui la cui esistenza è necessaria) e nemmeno possono pretenderne alcuno. Il loro diritto è quello di ringraziare e lodare Dio per il grado di esistenza che Egli ha loro concesso, poiché ogni livello d’esistenza concesso è un fatto determinato da una causa specifica.
Come detto prima, Dio per mostrare i ricami dei Suoi diversi nomi, ti da’ la malattia, ti da’ delle disgrazie, ti lascia nella fame e poi ti dona il cibo…
Per rinforzare il significato della vita e per mostrare i riflessi dei Suoi nomi ti fa passare da cosi tanti diversi stati.
Se tu dicessi: “Perché mi dai tutti questi disastri?”
Come è mostrato nell’esempio mille saggezze ti faranno tacere.
Infatti lo stare fermo e la staticità, la pigrizia, monotonia, fermarsi sono in un certo senso inesistenza e la perdita.
Il moto e il cambiamento invece sono l’essere e il bene.
La vita con il movimento che trova la sua perfezione; con il mezzo dei disastri procede la sua ascesa.
La vita con i riflessi dei nomi di Dio accoglie diverse movimenti, si purifica, si rafforza, si scopre con tutti i segreti, si espande, si trasforma in una penna da scrivere con delle piccole mosse il suo proprio potere, esegue il suo compito e così merita di guadagnare il suo premio per aldilà’. 
 

Ecco le risposte delle tre domande, che hanno causato la vostra discussione, in linea generali sono queste, le loro spiegazioni approfondite stanno in tutte le trentatre “Parole”.

Risposta presa dalle Collezioni di Opuscoli di Luce di Said Nursi

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