Lettera Ventesima | Parola Terza | 5
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Parola Terza

"Dio non ha alcun compagno"

Questo vale a dire che Dio, nel creare e nel dominare, non ha alcun compagno; Egli è unico, non è molteplice. Devi pensare così: Dio non ha alcun compagno nella sua deità, nelle sue opere e nelle sue invenzioni. Di solito il sultano è unico, ma ha molto aiutanti che collaborano con lui. Essi in fondo non sono altro che dei compagni che non lasciano passare nessuno senza il loro permesso, ricordando a chiunque che è necessario ricorrere prima a loro. Diversamente Dio, sultano dell’eternità, non solo non ha alcun compagno nel suo regno, ma anche nell’eseguire i suoi lavori non ha bisogno né di assistenti ne di compagni. Nessuna cosa può avvenire senza il Suo permesso. Ognuno può ricorrere direttamente ed esclusivamente a Lui. Siccome Dio non ha assistenti né compagni, nessuno viene respinto e non si può neanche lontanamente parlare di proibizioni quando si tratta di entrare presso di Lui.

Ora vediamo quale messaggio ci dà quest’altra parola: L’anima umana, una volta acquistato quel bene immenso che è la fede, può presentare all’Eterno, senza incontrare impedimento e senza alcun ostacolo, ogni sua necessità, in ogni situazione, in ogni luogo e in ogni momento, poiché Dio è possessore dei tesori della misericordia e della felicità, è la Bellezza Suprema e la Perfezione Assoluta. Quando si giunge in tal modo alla Misericordia Divina e ci si appoggia alla sua Potenza, si può raggiungere il culmine della felicità e della serenità d’animo.

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