Ventitreesima Parola | Capitolo Secondo | 47
(22-49)

Solo attraverso tale meditazione e con questi atti di culto l’uomo può acquisire le caratteristiche di un uomo vero e può dimostrare di essere stato creato nel migliore dei modi, come modello ideate di tutto il creato. E con la forza della fede diviene un fidato rappresentante della Terra, degno cioè di custodire la fede.

O uomo ignorante, tu che hai scelto la via errata della viltà, nonostante tu sia stato creato come il modello perfetto di tutta la creazione! Ascoltami un po’! In un momento in cui, come te, vedevo bello e magnifico questo mondo, sotto gli effetti dell’ubriachezza giovanile, una mattina mi sono svegliato improvvisamente con i sintomi della vecchiaia. Allora mi sono accorto quanto era brutta quella faccia del mondo priva della prospettiva nell’aldilà, cioè quella faccia che prima credevo bella. Mi sono accorto, invece, quanto era bella la vera faccia del mondo, quella che abbracciava la vita ultraterrena, che antecedentemente credevo brutta. Potete trovare le mie impressioni a tale proposito nella Parola Diciassettesima.

La prima parte definisce il vero aspetto del mondo dei disubbidienti, quello che io seguivo precedentemente per ignoranza. La seconda parte prende in considerazione il vero aspetto del mondo, quello di coloro che hanno trovato la via giusta e la loro serenità d’animo. Ho pubblicato questa parte tale e quale venne scritta per la prima volta. Non è una poesia, anche se ci sono richiami poetici.

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