Ventitreesima Parola | Capitolo Secondo | 46
(22-49)

-Egli osserva che un Signore della Gloria e della Bellezza, manifestandosi negli specchi di tutta la creazione, attira l’attenzione verso la Sua Maestà e Perfezione, la Sua Gloria e Bellezza. L’uomo risponde allora dicendo: “Dio è supremo e appartengono a Lui tutti gli elogi”; risponde cioè con uno stato d’animo pieno di stupore e di umiltà, prostrandosi con ammirazione davanti a cotanta grandezza.

-Vede che il Possessore della Ricchezza Assoluta offre generosamente la Sua ricchezza, il Suo tesoro infinito. In risposta a ciò l’uomo espone la propria povertà infinita, loda e glorifica la Sua Ricchezza e si rivolge soltanto a Lui per esporre i propri desideri.

-Vede ancora che un Creatore Glorioso ha reso la terra come un campo d’esibizione dove vengono esposte le opere d’arte più preziose. L’uomo, apprezzandole, risponde dicendo: “Che miracoli ha creato Dio!”. Dicendo “Dio è benedetto” ne afferma l’eccellenza. Dimostra il suo stupore con le parole: “Appartiene a Dio la Perfezione Assoluta” ed esprime la sua ammirazione dicendo: “Dio è supremo”.

Dopo questo capisce che Dio, l’Unico e Assoluto, imprime nella casa dell’universo il suo marchio d’unicità e lo fa su tutte le creature con i suoi timbri inimitabili, con le sue insegne particolari e attraverso i propri decreti. Incide, insomma, in ogni essere i segni della Sua unicità. Innalza nell’universo le bandiere della Sua unicità, decreta la Sua signoria. L’uomo, in cambio, risponde con la fede, l’affermazione, la giustificazione, l’obbedienza e l’accettazione dell’Unicità di Dio.

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