Ventitreesima Parola | Capitolo Primo | 19
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E’ un dato di fatto che ogni creatura nell’universo, fino alla più piccola particella del cosmo, com’è sottolineato in versi espliciti del Corano, porga a Dio i propri elogi ed esegua il proprio culto particolare; tutti questi atti costituiscono una preghiera rivolta alla Corte Divina. La preghiera a volte viene eseguita secondo una predisposizione innata, come quella degli animali e delle piante i quali, tramite la propria inclinazione naturale, chiedono a Dio di realizzarsi in un modo ad essi consono e di vedere completamente manifestati in sé gli attribuiti divini. Esiste anche la preghiera che ogni vivente fa per le necessità indispensabili, mettendo in rilievo la propria situazione bisognosa, chiedendo a Dio, il più Generoso, gli alimenti per mantenersi in vita. Un’altra preghiera invece è quella fatta da coloro che si trovano in difficoltà. Con animo turbato si rifugiano nel loro Protettore e con una supplica che sgorga dal profondo dell’anima si rivolgono a Colui che è il più compassionevole. Queste tre specie di preghiere sono sempre gradite, a meno che non si frapponga qualche ostacolo.

L’ultima, la quarta e la più nota, è la nostra preghiera che si suddivide in due categorie. La prima è quella attiva e concerne la vita pratica. La seconda è quella orale e sentimentale che concerne il cuore.

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