Opuscolo dei malati | VENTICINQUESIMO SPLENDORE | 1
(1-27)
 
   
VENTICINQUESIMO SPLENDORE
 
Ha venticinque rimedi
 
È rivolto ai malati come cura, come ricetta spirituale, una sorta di “visita” al malato e come richiesta e speranza di guarigione.
 
 
 
AVVERTIMENTO E SCUSA
 
Questa ricetta spirituale è stata completata in tempi più brevi rispetto a tutte le altre cose che abbiamo scritto prima d’ora *, e, al contrario del solito, non trovando tempo per un’attenta correzione, è stato riletta una sola volta in maniera veloce, così come la sua redazione. Ciò significa che questo opuscolo è rimasto in “disordine”, così com’ era sulla brutta copia; non abbiamo ritenuto di dover procedere ad una eventuale analisi,per evitare che i ricordi venuti al cuore in modo spontaneo fossero pregiudicati dalla retorica e dall'attenzione per la forma.
I lettori, soprattutto i malati, non si annoino e non si offendano per alcune parole o spiegazioni pesanti o per alcune frasi non gradite e preghino anche per me.
 
 
“…coloro che quando li coglie una disgrazia dicono: “Siamo di Allah e a Lui ritorniamo”
                                                                                                                 Al-Baqara (2,156)
 
“Colui che mi nutre e mi dà da bere, Colui che, quando sono malato, mi guarisce,…”
                                                                                                                 Shuara (26,79-80)
 
In questo opuscolo, spieghiamo ai malati e agli infortunati in un modo riassuntivo i venticinque rimedi che possono essere delle vere consolazioni e delle utili cure.
 
 
* Questo opuscolo è stato completato in quattro ore e mezzo, a testimoniarlo sono:
   Rustu, Re’fet, Husrev e Said, quali sono gli allievi di Said Nursi.
 
 
 
 PRIMO RIMEDIO
 
Oh miserabile paziente! Non preoccuparti, porta pazienza. La tua malattia per te non è una pena, ma è una specie di cura. Essendo la vita come un capitale, che se ne va e sparisce,se non è trovato il suo frutto, allora andrà persa. Mentre con la comodità e l’imprevidenza, la vita trascorre molto velocemente invece la malattia rende il suo capitale molto fruttuoso,ricco di guadagni inoltre la malattia non dà scampo al passar veloce della vita, la tiene e la allunga finché non se ne vada prima di non aver dato i suoi frutti. Ecco, a proposito dell’allungarsi della vita mediante le malattie, è diffuso il detto che recita: “Il tempo del disastro, del male è molto lungo invece il tempo del divertimento è molto corto.”.
 
 
 
 
 
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