Opuscolo dei malati | VENTICINQUESIMO SPLENDORE | 12
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                                                                    UNDICESIMO RIMEDIO

Oh malato impaziente fratello! La malattia oltre a darti una sofferenza presente, da anche una gioia spirituale e una gioia morale derivante dal beneficio e dalla fine della tua malattia precedente fino ad oggi. Da oggi in poi, magari da questa ora in poi, non ci saranno più malattie, sicuramente non esiste sofferenza nell’inesistenza, se non c’è sofferenza non ci può essere la tristezza. Sei impaziente perchè concepisci la malattia in un modo sbagliato. Perché prima di oggi, se ne sono andati tutti i problemi materiali del periodo della malattia, insieme se ne sono andati anche le sofferenze; sono rimaste il beneficio e la gioia derivante dalla cura della malattia. Invece di pensare al guadagno e gioire per questo, è da pazzi perdere la pazienza, pensando alla malattia e alla sofferenza. Il futuro non e’ ancora arrivato.
E pensare ora a queste cose, perdere pazienza e rattristarsi per una preoccupazione che deriva da una sofferenza inesistente causata da una malattia inesistente in un giorno inesistente, se non e’ pazzia, cosa e’ se non dare vita a queste “tre inesistenze?
Dal momento che i tempi delle malattie, prima d’ora, hanno causato una felicità all’anima, e se, come da ora in poi, è ignoto il tempo, la malattia e la sofferenza, tu non sprecare tutta la forza della pazienza, che ti ha donato Dio; concentrala sulla sofferenza, che hai ora; dì “Ya Sabur” (O Il Paziente e Colui che dà la pazienza) e resisti.

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