DODICESIMO RIMEDIO
Oh paziente che non riesci ad effettuare la tua preghiera per colpa della malattia e ti rattristi per questo fatto!
Sappi che; è stabilito con hadis (detti del Profeta Muhammed p.b.s.l.) che un fedele praticante nel periodo della malattia prende lo stesso la ricompensa della sua preghiera quotidiana non effettuata per causa della malattia.
Se un paziente recita, per come può, le sue preghiere obbligatorie, purché preghi con sincerità, con pazienza e sottomissione le preghiere in più rispetto a quelle obbligatorie (sunnet: preghiere che faceva in piu’ il Profeta) sono compensate dalla malattia.
E poi la malattia fa capire all’uomo la sua debolezza e la sua incapacità; con la lingua di quella debolezza e quella incapacità fa una preghiera con il suo cuore e con il suo stato fisico.
Dio ha dato all’uomo un’incapacità infinita ed una debolezza smisurata perchè si rivolgesse
continuamente alla Sua corte, e pregasse chiedendo direttamente a Dio.
Secondo il segreto della frase Coranica: “Che importanza avreste se non ci fossero le vostre
preghiere” (Furkan 25,77), se come la malattia è la causa di una preghiera e di una richiesta sincera che sono i motivi della creazione dell’uomo e del suo valore; guardando da questo punto di vista non bisogna lamentarsi, ma ringraziare Dio e non chiudere, con la richiesta della cura, la fontana della preghiera, che ha aperto la malattia.