Opuscolo dei malati | VENTICINQUESIMO SPLENDORE | 16
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                                                                   QUINDICESIMO RIMEDIO

Oh paziente che piangi!
Non piangere guardando alla malattia in modo superficiale ma guardala nel suo significato
profondo e ringraziala. Se la malattia non avesse un significato bello, il Creatore Misericordioso non la darebbe al suo servo più amato.
Invece è stabilito con un hadis (detti del Profeta) che: “Coloro che subiscono di più le malattie e le sofferenze sono quelli più buoni e più perfetti degli uomini”.
Come il profeta Giobbe, tutti i profeti e poi tutti i santi e poi tutte le persone pure hanno visto la malattia come una preghiera sincera, come un regalo di Dio Compassionevole e hanno ringraziato portando pazienza. Hanno visto la malattia come un operazione chirurgica, arrivata dalla compassione del Creatore Misericordioso.

Oh tu, paziente che piange!
Se vuoi aggiungerti a questo gruppo di santi, ringrazia con pazienza. Se ti lamenti invece, loro non ti accetteranno nel loro gruppo. Cadrai nei pozzi di coloro che sono distratti!
Andrai per una strada buia. Esistono alcune malattie che, se terminano con la morte, portano ad un livello di santità e vengono considerati anche come i martiri.
Infatti, coloro che muoiono per le malattie di questo tipo:mal di stomaco, annegamento, ustione, pestilenza e a causa di un parto!* vengono considerati martiri morali, e ci sono tante malattie benedette che ti fanno avere la santità al punto della morte.
Inoltre poiché le malattie diminuiscono l’amore e l’interesse per il mondo e la vita, ai materialisti fanno diminuire e, a volte sparire, la tristezza causata dal separarsi dalla vita.

* E’ valido per i quaranta giorni dopo il parto.

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