TREDICESIMO RIMEDIO
Oh uomo incapace che ti lamenti della malattia!
Per alcuni la malattia è un importante tesoro, un dono divino molto prezioso e tutti i pazienti
possono vedere la loro malattia da questo punto di vista.
Dio per salvare l’uomo dalla totale distrazione e dalla infinita disperazione, e perchè stesse tra la paura e la speranza e per tenerlo al punto che proteggesse sia la sua vita terrena che ultraterrena con la sua saggezza ha reso ignoto il momento della morte.
Visto che il momento della morte non si conosce e può arrivare in qualsiasi momento, se prendesse l’uomo durante la sua distrazione potrebbe danneggiare gravemente la sua vita eterna.
La malattia invece cancella la distrazione, fa pensare alla vita eterna, ricorda la morte e così
prepara. A volte fa guadagnare cosi tanto che, una persona potrebbe raggiungere in venti giorni un livello che non è riuscito a raggiungerlo in venti anni. Anche tra i nostri amici c’erano due giovani, che Dio doni loro la Sua misericordia. Uno è Sabri di Ilima e l’altro è Vezirzade Mustafa di Islamkoy. Questi due giovani, tra i miei studenti anche se erano analfabeti, io vedevo con meraviglia che loro stavano nei primi posti per la loro sincerità e per il servizio offerto alla fede. Non vedevo il motivo e la saggezza che c’era sotto. Dopo la loro morte ho capito che tutti e due avevano una grave malattia.
Con l'intervento di quella malattia, rispetto a tanti altri giovani distratti e non praticanti, hanno operato per un prezioso servizio e si sono trovati in una situazione molto favorevole per la vita eterna.
Spero che quei due anni di sofferenza della malattia abbiano causato la beatitudine eterna.
Adesso me ne accorgo che alcune delle mie preghiere, che facevo per la loro salute, dal punto di vista di questo mondo sono state delle maledizioni.
Spero che Dio abbia accettato quelle mie preghiere per il loro bene nella loro vita ultraterrena.
Ecco queste due persone, secondo il mio pensiero, hanno avuto un guadagno che si poteva ottenere con dieci anni di devozione.
Se quei due, si fossero distratti come alcuni giovani, affidandosi alla loro salute e alla loro gioventù, e la morte li avesse presi, mentre si trovavano in peccato, invece di quei tesori di luce, avrebbero reso la loro tomba un nido per i serpenti e gli scorpioni.
Visto che la malattia ha questi vantaggi, non bisogna lamentarsi di quella, ma si deve ringraziare con la rassegnazione e pazienza ed avere fiducia nella misericordia di Dio.