Ventitreesima Parola | Capitolo Primo | 5
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Quando l’uomo è illuminato dalla luce della fede, tutte queste meravigliose impressioni diventano ancor più visibili. Un uomo fedele e sincero comprende tutte queste impressioni usando la sua intelligenza, rendendole allo stesso tempo evidenti alla luce della sua devozione. In breve, l’arte di Dio impressa nella creazione di ogni essere umano si rivela nell’uomo, manifestandosi, quasi a dire: “Sono un’opera dell’Artista Divino, la Sua creatura, sono colui che possiede la grazia di aver ricevuto compassione e generosità”. Quindi la fede, vale a dire la devozione al Creatore, rende evidenti tutte le tracce che l’arte creativa divina ha posto nell’uomo. È l’Arte di Dio che restituisce all’uomo il suo valore autentico. In tal modo quella creatura insignificante che è l’uomo, attraverso la virtù della fedeltà, ascende a un livello superiore rispetto a quello delle altre creature e diventa il destinatario di Dio ed un suo ospite nel mondo, degno del Paradiso.

Al contrario, quando nell’uomo si insinua quel senso di miscredenza che è totale rifiuto di Dio, egli rimane nell’oscurità e non riesce più a leggere quelle impressioni meravigliose suscitate dai Nomi di Dio. Quando l’Artista viene ignorato non è più possibile intendere gli aspetti spirituali dell’esistenza umana, poiché essi dipendono dalla concezione dell’Artista, il Creatore, e così rimane nascosta grande parte degli esempi significativi della Sua arte sublime, come ad esempio le impressioni morali.

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