Ventitreesima Parola | Capitolo Primo | 10
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Vedrà ancora, tramite l’occhio del cuore, che il passato non è un cimitero, ma ogni secolo passato è il regno autorevole di un profeta oppure di un santo, in cui i popoli della purezza compiono i propri doveri della vita e s’innalzano ai posti altissimi, rivolti verso il futuro, sempre con la parola in bocca: “Dio è il più grande”.

Guardando a sinistra, sempre sotto la guida della luce della fede, egli vede là lontano, dietro alle future rivoluzioni grandi come montagne, il banchetto del Signore Misericordioso, offerto in palazzi di beatitudine, nei giardini del Paradiso. In quello stato d’animo sa che avvenimenti come tempeste, terremoti e malattie epidemiche sono degli ufficiali di Dio inviati per insegnare la rassegnazione. Per esempio, pioggia e bufere primaverili sono considerati violenti solo in apparenza, perchè dal punto di vista morale si è consapevoli che possono essere esempi e fonti di saggezza. Perfino la morte è percepita come inizio della vita eterna e la tomba come una porta che si attraversa diretti verso la felicità eterna. Ognuno può interpretare gli altri aspetti della storia applicandoli alla realtà.

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