Ventitreesima Parola | Capitolo Primo | 9
(3-21)

Chi cade nell’oscurità dell’indifferenza fidandosi soltanto del proprio ego si trova nella mia situazione iniziale; vede erroneamente il passato come un grande cimitero nell’oscurità dell’inesistenza sotto la luce fioca della torcia. La torcia di questa storia simboleggia una formazione sbagliata e mancante, essa fa vedere il futuro a quell’uomo come fonte di crudeltà, basato sulle tempeste delle coincidenze. Inoltre gli fa vedere gli avvenimenti e le creature, le quali sono in realtà ufficiali del Signore Misericordioso con compiti speciali, come se fossero dei mostri pericolosi. In tal modo quell’uomo diventa oggetto della citazione:


“... coloro che rifiutano Dio avran per patroni i Tagut che li traggon dalla luce alle tenebre.” (Corano, 2:257)

Se Dio conducesse l’uomo alla retta via inculcandogli il senso della fede e se il suo ego di faraone crollasse ascoltando il libro di Dio, egli sarebbe come me nell’ultima condizione di credente. E vedrebbe allora che tutto l’universo si illumina tramite la luce divina, che possiede il colore del giorno, secondo il verso:


“Dio è la luce dei cieli e della terra.” (Corano, 24:35) )



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