Ventitreesima Parola | Capitolo Secondo | 35
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Possiamo dunque dire brevemente: un uomo che abbia un po’ d’intelligenza potrà facilmente capire che quelle mille lire d’oro non erano state affidate al servitore per l’acquisto di un abito, ma probabilmente per un altro importante affare commerciale.

Gli strumenti spirituali e le facoltà umane di cui sono dotati gli uomini sono cento volte più sviluppati rispetto a quelle che possiedono gli animali. Per esempio, l’occhio dell’uomo può identificare tutti i gradi di bellezza, la sua lingua può distinguere i diversi sapori dei vari cibi, la sua intelligenza può penetrare nei dettagli più minuti delle realtà, il suo cuore è desideroso di ogni specie di perfezione e così via. Quindi come può reggere un confronto fra tutte queste facoltà con quelle degli animali che sono molto meno sviluppate? Unica eccezione: in ogni animale si può notare che una certa facoltà é più sviluppata di altre e questo ne costituisce la caratteristica peculiare.

La ricchezza delle facoltà dell’uomo dipende dai motivi seguenti: grazie alla mente e all’intelletto, i sensi e le sensibilità dell’uomo sono più sviluppati e profondi. A causa del gran numero delle sue necessità si sono sviluppati nell’uomo moltissimi sensi ed è maturata la sua sensibilità in vari aspetti. A causa della sua natura comprensiva e multiforme i suoi numerosi desideri sono rivolti agli scopi più svariati. Avendo l’uomo un gran numero di obblighi naturali, per poterli soddisfare ha sviluppato in modo eccezionale i suoi membri e le sue facoltà.

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